domenica 12 febbraio 2017

Case su terreni di uso civico, il problema irrisolto.

CASE SU TERRENI DEMANIALI: L'INGHIPPO
DELLE SUCCESSIONI IN TANTI ALTRI COMUNI 

"L'Amministrazione Separata degli Usi Civici di Tempera , nella gestione precedente, aveva affrontato e risolto il problema... anche sotto la spinta degli stessi proprietari  degli immobili ricadenti su terreni di uso civico.
Ad oggi è tutto fermo.
Andreino Risdonna"

Pubblicazione: 12 febbraio 2017 alle ore 10:30
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L'AQUILA - Dopo il caso di Capistrello (L'Aquila), emerge che sono decine i Comuni abruzzesi che, non avendo più riscosso i canoni dai terreni di uso civico in uso ai privati durante la seconda guerra mondiale, nel corso dei decenni hanno perso una memoria storica che ora stanno però riacquisendo e quindi bussano alla porta dei cittadini presentando il conto.
Come raccontato da AbruzzoWeb, si tratta di terreni dove nel frattempo si è costruito, e per i quali, a causa della superficialità dei notai che tra gli anni Cinquanta e Settanta hanno redatto gli atti di compravendita senza essersi premurati di verificare la natura del bene, esistono regolari atti di compravendita, ancora oggi scrupolosamente conservati dai - a questo punto presunti - proprietari.
La legge che imponeva ai Comuni di reintegrare al proprio patrimonio i beni di uso civico è del 1998, da allora le amministrazioni locali, molte dando incarico a tecnici ed agronomi specializzati, hanno avviato un censimento del proprio territorio: solo allora è emerso che nel catasto dei fabbricati istituito nel secondo dopoguerra non è stato riportato che molti terreni fossero di uso civico.
E mentre tra venerdì e sabato si sono registrati momenti di tensione all'ufficio comunale di Capistrello dove erano stati convocati i proprietari ai quali viene contestata la natura demaniale del terreno sul quale hanno costruito, talvolta anche mezzo secolo fa, i Comuni di Carapelle Calvisio e Castelvecchio Calvisio, sul Gran Sasso aquilano, si scopre che hanno a che fare con lo stesso problema.
Ma nello stesso Comune dell'Aquila, si registrano casi di fabbricati costruiti su terreni di uso civico nelle frazioni di San Giacomo, Tempera e Roio.
A Carapelle, spiega il sindaco Domenico Di Cesare, "la maggior parte sono terreni agricoli e nel corso del tempo quando sono state fatte le successioni non è stato riportato che si trattava di terreni cosiddetti livellari, cioè di uso civico, così che al momento della voltura al Catasto la natura del bene è scomparsa".
"Noi abbiamo una casa degli anni Trenta fuori dal centro abitato - aggiunge - il Comune avvierà la contrattazione con il privato, applicheremo un prezzo non molto alto, ma qualcosa dobbiamo chiederla comunque per non incorrere nella Corte dei Conti".
Ben più complesso il quadro a Castelvecchio Calvisio, dove il Comune ha affidato ad un perito esterno le verifiche demaniali. finalizzate all'aggiornamento dei canoni relativi agli usici civici, e dove i casi sono numerosi.
Secondo gli esperti, gli atti di compravendita sono tutti nulli perché l'uso civico è inalienabile e bisognava fare il mutamento di destinazione di uso, che in effetti avrebbero dovuto fare i Comuni, i quali non facendo più la riscossione dei canoni nel periodo della guerra hanno perso memoria storica.

da Abruzzoweb

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