Tempera
Ancora polemiche
sulla riserva del Vera
Stimata
Signora Maria Vittoria ho letto con attenzione le sue controdeduzioni
in merito al taglio degli alberi dentro la Riserva del Vera. Converrà
che otto occhi o il multiplo di essi possono offrire uno sguardo
policromatico su una realtà così importante come le Sorgenti del Vera.
In questo senso sarebbe stato (forse) opportuno che lei avesse mostrato
l'autorizzazione della Forestale di cui lei fa sfoggio. Appunto, molti
occhi avrebbero visto, e quindi, di conseguenza, le opinioni essendo
diverse ragionevolmente saremmo convenuti ad un punto condiviso.
Tuttavia, sommessamente vorrei ricordare a lei ed a me stesso ed a tutti
i lettori del Centro che non sempre la "verità" amministrativa,
qualsiasi essa sia, corrisponda al giusto, al bello ed alla
ragionevolezza. Solo la ricomposizione dell'infranto restituirebbe tale
ragionevolezza, la bellezza, la corposità, l'equilibrio che
pre-esisteva. Non so come agiscano i canadesi o gli americani, svedesi o
tedeschi. So per certo che questo paese non eccelle in capacità di
tutela versi i suoi inestimabili beni. Sia che essi riguardino
l'ambiente, sia che si parli di beni culturali o paesaggistici. Quanto
vale in termini paesaggistico, ambientale, salutare ed anche economico
un biotopo così importante? Domandiamocelo tutti insieme. Se mai ci sarà
una prossima volta, per il tramite di una commissione neutrale,
l'ultima parola, potremmo affidarla ad amici canadesi, o se non altro ad
amici stimabili dell'Università dell'Aquila. Se ciò non dovesse bastare
la ricomposizione dell'infranto potremmo affidarlo "all'Angelo
Sterminatore" del quadro di Paul Klee.
Alfonso De Amicis
Tempera
da il Centro
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