domenica 31 agosto 2014

Tempera
Ancora polemiche
sulla riserva del Vera

Stimata Signora Maria Vittoria ho letto con attenzione le sue controdeduzioni in merito al taglio degli alberi dentro la Riserva del Vera. Converrà che otto occhi o il multiplo di essi possono offrire uno sguardo policromatico su una realtà così importante come le Sorgenti del Vera. In questo senso sarebbe stato (forse) opportuno che lei avesse mostrato l'autorizzazione della Forestale di cui lei fa sfoggio. Appunto, molti occhi avrebbero visto, e quindi, di conseguenza, le opinioni essendo diverse ragionevolmente saremmo convenuti ad un punto condiviso. Tuttavia, sommessamente vorrei ricordare a lei ed a me stesso ed a tutti i lettori del Centro che non sempre la "verità" amministrativa, qualsiasi essa sia, corrisponda al giusto, al bello ed alla ragionevolezza. Solo la ricomposizione dell'infranto restituirebbe tale ragionevolezza, la bellezza, la corposità, l'equilibrio che pre-esisteva. Non so come agiscano i canadesi o gli americani, svedesi o tedeschi. So per certo che questo paese non eccelle in capacità di tutela versi i suoi inestimabili beni. Sia che essi riguardino l'ambiente, sia che si parli di beni culturali o paesaggistici. Quanto vale in termini paesaggistico, ambientale, salutare ed anche economico un biotopo così importante? Domandiamocelo tutti insieme. Se mai ci sarà una prossima volta, per il tramite di una commissione neutrale, l'ultima parola, potremmo affidarla ad amici canadesi, o se non altro ad amici stimabili dell'Università dell'Aquila. Se ciò non dovesse bastare la ricomposizione dell'infranto potremmo affidarlo "all'Angelo Sterminatore" del quadro di Paul Klee.

Alfonso De Amicis
Tempera

da il Centro

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