RICOSTRUZIONE: FRAZIONI, ''STOP A CONTRIBUTI EDIFICI NON RESIDENZIALI''
L'AQUILA - "Lo stop da parte dell’Usra alle maggiorazioni di contributo per le porzioni non residenziali degli aggregati delle frazioni costringe molti cittadini a non ricostruire garage, fienili, cantine e vecchie rimesse".
A parlare di un provvedimento che rischia di lasciare "incompleta la ricostruzione dei centri storici delle frazioni delle frazioni dell'Aqula" è l’avvocato Fausto Corti, legale di molti cittadini e consorzi che hanno scelto di fare ricorso contro una decisione ritenuta "iniqua rispetto a quanto attuato nel centro storico del capoluogo dove si applica invece la vecchia procedura".
"L’Usra, in base a un ordine di servizio interno del tutto arbitrario e in antitesi al decreto 1, stabilisce che gli edifici non residenziali compresi negli aggregati abbiano diritto solo al 60 per cento del contributo base, e non più alle maggiorazioni", precisa.
Gli incrementi di contributo, come spiega Corti, scattano in base a casi specifici "non più contemplati dall’Usra. Se ci si trova ad esempio in presenza di vincoli paesaggistici, di una demolizione o a seconda della natura sismica del suolo si cui si ricostruisce".
Un problema che secondo l’avvocato, sta costringendo molti proprietari di porzioni non residenziali di aggregati a rinunciare a ricostruire perché gravati da spese eccessive al di fuori di un contributo "esiguo per l’entità degli interventi".
"E così succede che se si deve abbattere e poi ricostruire un fienile, un garage o una cantina, le spese di demolizione e smaltimento macerie non siano più coperte", prosegue.
"Per molti aggregati in cui il contributo al metro quadrato è di 700 euro per le parti non residenziali si ha diritto a soli 400 euro al metro quadrato che sono totalmente insufficienti per qualsiasi tipo di intervento - prosegue - Una disparità di trattamento tra il centro storico dell’Aquila in cui si è adottato il criterio del moltiplicatore e le frazione che vengono trattate come se fossero di serie B".
Tra i vari casi, l’avvocato Corti cita quello emblematico di un edificio da demolire e ricostruire nella frazione di Tempera "dove questo tipo di tagli è andato a incidere di ben il 50 per cento sul contributo complessivo passando da 1,4 milioni di euro a 700 mila euro. Non c’è equità tra i cittadini del centro e quelli delle frazioni che non solo vedranno le proprie case ricostruite tardi, ma avranno anche la beffa delle riduzioni di contributo". (m.gal)
12 aprile 2016
da Abruzzoweb
Nessun commento:
Posta un commento