L'Aquila, frode allo Stato con il Progetto Case: 37 indagati
La Procura della Repubblica
mette sotto accusa i vertici della società Safwood fornitrice dei
pannelli di legno insieme a funzionari del Comune e della Protezione
civile che attestarono falsamente l'idoneità dei lavori
L'AQUILA. Frode per milioni di euro ai danni dello Stato e della Protezione Civile perpetrata da ingegneri, dirigenti ed imprenditori relativamente alla costruzione degli alloggi del famoso Progetto C.A.S.E. a L'Aquila. La Procura ha emesso, a conclusione delle indagini preliminari relative al crollo dei balconi del Progetto C.A.S.E di Cese di Preturo, 37 avvisi di garanzia sei dei quali rivolti agli aquilani Lucio Nardis, Mario Di Gregorio, Vittorio Fabrizi, Enrica De Paulis, Carlo Cafaggi e Marco Balassone.
Gli altri indagati risultano essere: Dolce Mauro (Capo Dipartimento della Protezione Civile), Sabato Sergio, Bonadies Dino, Delfanti Paolo, Calvi Gian Michele, Vitalini Stefano, Tosello Alessandro, Frau Fabrizio, Spadaro Luigi, Coccia Antonio, Damiani Alberto, D’Adamo Michele, Pinto Paolo Emilio, Cosenza Edoardo, Manfredi Gaetano, Zanon Paolo, Moroni Claudio, Pagani Luca, Aloise Emilia, Tuccillo Francesco, De Angelis Mastrolilli Carlo, Dragone Davide, Vacca Paolo, Paraboschi Giampaolo, Serena Fabio, Gandolfi Roberto, Guarino Carmine, Odermatt Markus Alois, Amorosi Renato, Levorato Claudio, Chitis Wolf.
Secondo il pubblico ministero, nella figura della dottoressa Roberta D’Avolio, i materiali utilizzati, e forniti dalla Societa Safwood Spa a Futuraquila non risultano conformi alle norme e prescrizioni dei relativi Enti di unificazione e formazione Uni, Cei, En, Iso; lo stesso legno utilizzato non presenta nessuna certificazione in merito all’idoneità; e i pannelli in legno multistrato non rivelano alcun tipo di collante, il che riduce sensibilmente la resistenza della struttura. Mauro Dolce, Sergio Sabato, Stefano Vitalini, Alessandro Tosello, Fabrizio Frau, Luigi Spadaro, Antonio Coccia, Alberto Damiani, Michele D’Adamo, Paolo Emilio Pinto, Edoardo Cosenza, Gaetano Manfredi, Paolo Zanon, Claudio Moroni, Luca Pagani, Emilia Aloise, Francesco Tuccillo, Carlo De Angelis Mastrolilli, Davide Dragone, Giampaolo Paraboschi, Fabio Serena, Roberto Gandolfi, Carmine Guarino, Markus Alois Odermatt, Wolf Chitis e Gian Michele Calvi risultano inoltre accusati di frode ai danni della Protezione Civile e dello Stato, nonché di falsa testimonianza attestando la conformità dei lavori eseguiti. Vengono inoltre contestate le aggravanti del danno patrimoniale e di avere agito approfittando del grave disagio emergenziale generatosi a seguito del sisma del 6 aprile 2009, e per i pubblici ufficiali di aver commesso il fatto con abuso di potere e violazione dei doveri inerenti alla funzione svolta.
Inoltre, i dirigenti comunali aquilani Lucio Nardis , Mario Di Gregorio, Vittorio Fabrizi, Enrica De Paulis, Carlo Cafaggi, Marco Balassone,
secondo il pubblico ministero, pur avendo ricevuto segnalazioni, da cittadini residenti, circa le infiltrazioni di acqua, su balconi e solai non si sono preoccupati minimamente di accertarne le cause, e verificarne il reale stato della struttura, favorendo cosi il crollo del balcone.
da il Centro
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