Aree demaniali, le pratiche agli usi civici
Lo ha stabilito la giunta municipale. Sono centinaia le richieste da esaminare riguardanti i terreni.
L’AQUILA. Il Comune ha trasferito alle amministrazioni separate per i beni di uso civico le istruttorie sui fondi demaniali e le relative pratiche pendenti.
Un provvedimento deciso nella giunta del 17 febbraio scorso, che ha preso in esame lo stato dell’arte delle pratiche di mutamento di destinazione d’uso, alienazione e affrancazione dei beni di uso civico.
«A seguito del sisma del 2009», si legge nella delibera, «oltre al lavoro ordinario, gli uffici comunali si trovano a dover sostenere attività straordinarie legate alla sclassificazione delle aree su cui sono stati realizzati gli insediamenti abitativi del Progetto Case e Map e tutte le pratiche di mutamento di destinazione d’uso relative a fondi demaniali civici su cui insistono edifici interessati dal contributo di ristrutturazione o ricostruzione».
«Quanto alle pratiche di mutamento di destinazione d’uso», prosegue la nota, «relative alle aree demaniali su cui insistono fabbricati provvisori realizzati dopo il terremoto, in base alla delibera 58 del 2009, l’ufficio ha sospeso l’istruttoria delle istanze, in attesa di indicazioni da parte dell’amministrazione».
Per accelerare le procedure di alienazione e cambio di destinazione d’uso il Comune ha trasferito alle nove amministrazioni separate per i beni di uso civico le istruttorie dei fondi demaniali.
Le richieste di mutamento di destinazione d’uso dei terreni demaniali sono 16 ad Aragno, 5 ad Arischia, 24 ad Assergi, 8 a Collebrincioni, 30 a Paganica, 31 a Preturo, 74 a Roio e 74 a Tempera.
Le richieste di legittimazione sono 5 ad Aragno, 6 ad Arischia, 9 a Collebrincioni, 4 a Forcella del Contado, 18 a Paganica e Preturo, 7 a Roio e 175 a Tempera. Insomma, a quanto pare, c’è molto da fare.
Monica Pelliccione
da il Centro
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