venerdì 9 gennaio 2015

Il GAL Gran Sasso Velino e il fagiolo di Paganica

SLOW FOOD: SEI NUOVI PRESIDI CON IL GAL GRAN SASSO VELINO

L’AQUILA - Si chiude con la nascita di sei nuovi presìdi Slow Food in collaborazione con l’Associazione Slow Food Abruzzo e Molise il 2014 del gruppo di azione locale (Gal) Gran Sasso Velino.
L’associazione promuove progetti per lo sviluppo rurale e il miglioramento dell’ambiente e del paesaggio lavorando per incrementare lo sviluppo socio-economico, turistico e culturale del territorio con particolare attenzione al benessere delle comunità locali e al futuro dei giovani.
Il Gal Gran Sasso Velino ha deciso di sostenere l’attivazione di tali presidi utilizzando i fondi del Psr Programma di sviluppo rurale 2007-2013 asse 4 “Approccio Leader”.
“La collaborazione tra il Gal, Slow Food Abruzzo e la Fondazione Slow Food per la Biodiversità ha dato importanti risultati - spiega Bruno Petrei, Presidente del Gal Gran Sasso Velino - L’obiettivo di valorizzare alcuni prodotti, custodi del ricchissimo patrimonio di biodiversità agricola e zootecnica, e alcune lavorazioni tradizionali a rischio di scomparsa, attraverso il progetto dei presìdi Slow Food, rende l’attività del Gal sempre più rivolta al territorio e vicina ai piccoli produttori”.
“I presìdi Slow Food hanno contribuito e contribuiscono a salvare numerose varietà di ortaggi e frutta, razze autoctone, formaggi, pani, salumi, dolci, che rischiavano o rischiano l’estinzione - Eliodoro D’Orazio, presidente Slow Food Abruzzo e Molise - Hanno aiutato centinaia di piccoli produttori a proseguire la propria attività, favorendo il contatto tra consumatori interessati alla qualità e disponibili a pagare un prezzo equo e remunerativo per tutti; hanno contribuito a dimostrare che un’altra agricoltura e un’altra produzione alimentare sono possibili”.
“In Abruzzo (e Molise) ci sono molti prodotti che possono essere salvati, in parte già selezionati, e il nostro impegno futuro andrà nella direzione di trovare i fondi necessari per l’attivazione di tale progetto per continuare il lavoro di recupero della nostra ricca biodiversità locale”, ha aggiunto.
“I presìdi Slow Food sono nati per tutelare i piccoli produttori e per salvare i prodotti artigianali di qualità - dice ancora Silvia De Paulis, responsabile regionale presìdi Slow Food Abruzzo e Molise - Grazie al Gal Gran Sasso Velino che ha creduto in questo progetto, alla mobilitazione di tutta la rete Slow Food locale, regionale e nazionale, la nascita di 6 nuovi presìdi può contribuire al miglioramento delle tecniche di produzione, alla formazione dei produttori e al potenziamento del mercato, locale e internazionale, dei prodotti”.
“Ciascun presìdio è normato da un apposito disciplinare di produzione. Per ottenere il contrassegno ‘Presidio Slow Food’ è necessario che i produttori del presidio abbiano sottoscritto il disciplinare e siano riuniti in un’associazione”, aggiunge ancora.
I sei nuovi presìdi, che vanno ad aggiungersi a quelli già esistenti, sono la Patata Turchesa, il Fagiolo di Paganica, i Mieli dell’Appennino abruzzese, il Grano Solina della montagna abruzzese, la Salsiccia di fegato aquilano e l’Oliva Monicella.
Vanno ad aggiungersi a quelli già esistenti che sono Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, Canestrato di Castel del Monte, Mortadella di Campotosto e Salsicciotto Frentano.
Slow Food ha da tempo individuato questa modalità di recupero di prodotti e produttori importanti per le culture locali che ora è diventata promotrice di sviluppo locale e consta di 230 Presidi in Italia.
I nuovi presìdi conferiscono importanza e riconoscimento al lavoro dei produttori aquilani che verranno seguiti direttamente dalle Condotte Slow Food di L’Aquila e di Avezzano, entrambe neo costituite.
Il Gal Gran Sasso Velino ha riscontrato in questa collaborazione con Slow Food una perfetta sintonia per la tutela della biodiversità, dei saperi produttivi tradizionali e del territorio.

da AbruzzoWeb




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