venerdì 3 ottobre 2014

L'Aquila e i castelli diruti

L'AQUILA: USI CIVICI; CORRIERE, ''IL COMUNE APPLICHI LE SENTENZE''

Pasquale Corriere
 
L’AQUILA - L’applicazione in tempi brevi delle sentenze del commissariato regionale per il riordinamento degli usi civici in Abruzzo “affinché si possano utilizzare per finalità pubbliche le risorse economiche derivanti dall’esecutività delle medesime sentenze nonché per risolvere anche questioni importanti riguardanti gli interessi dei cittadini”.
Lo chiede al Comune dell’Aquila l’ex consigliere comunale e presidente dell'associazione culturale San Pietro della Ienca Pasquale Corriere, in una lettera inviata al sindaco, Massimo Cialente, e all’assessore comunale con delega agli usi civici Lelio De Santis.

Di seguito la nota completa.
IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA
Di particolare interesse e di grande valenza sociale ed economica risulta essere la storia del territorio aquilano derivante dalla presenza di un patrimonio storico-insediativo sorto già in epoca medievale nel comprensorio definito da alcuni studiosi “Comitatus Aquilanus” con i numerosi “castelli o villaggi” che contribuirono alla fondazione della Città dell’Aquila, costituita dalle popolazioni degli stessi castelli che si trasferirono in città pur mantenendo i loro possedimenti al di fuori nei territori d’origine.
Proprio per la presenza di questo importante patrimonio storico-culturale e considerato il costante impegno profuso dal sottoscritto nel corso dei decenni in qualità di Consigliere Comunale e di Assessore di codesto Comune, anche con specifica delega agli Usi Civici, coerentemente con quanto già svolto nell’esercizio delle predette funzioni amministrative nei confronti dei diversi Dirigenti incaricati del Settore Ambiente con formali comunicazioni e colloqui verbali, sono indotto a presentare una nuova sollecitazione al fine di sensibilizzare le SS.LL. nell’ambito delle proprie competenze e funzioni a riesaminare e far applicare i dispositivi conseguenti alle diverse cause demaniali che il Comune dell’Aquila ha già sostenuto e che si sono concluse con un pronunciamento definitivo del Commissariato Regionale per il riordinamento degli usi civici in Abruzzo.
Per gli evidenti risvolti di natura amministrativa, economica e di giustizia, si segnalano le seguenti cause demaniali a conoscenza del sottoscritto che riguardano, in particolare, territori appartenenti ad alcuni “castelli” diruti:
­ Causa demaniale iscritta al n° 4 del registro generale contenzioso civile dell’anno 1963 - Sentenza 5/3/1996 Rep. n° 9/96 Cron. n° 460 (Registrato il 9/3/1996 al n° 148) del Commissariato Regionale per il riordinamento degli usi civici in Abruzzo dichiarante la natura demaniale civica universale dei fondi ubicati in agro di Campotosto (Aq) costituenti la Montagna denominata “Rocca delle Vene”, costituente demanio universale di uso civico della Città dell’Aquila, con la condanna in solido tra loro dell’ENEL e dei Comuni di Campotosto e di Crognaleto (Te);
­ Causa demaniale iscritta al n° 2 del registro generale contenzioso civile dell’anno 1979 - Sentenza 23/09/1998 Rep. n° 63/98 Cron. n° 4413 del Commissariato Regionale per il riordinamento degli usi civici in Abruzzo dichiarante che il comprensorio denominato “Montagna di Cascina” in agro di del Comune di Cagnano Amiterno (Aq) di natura demaniale civica universale, costituisce bene di uso civico della popolazione residente nella Città dell’Aquila, con la condanna della famiglia Dragonetti de Torres e del Comune di Cagnano Amiterno (Aq);
- Causa demaniale iscritta al n° 15 del registro generale contenzioso civile dell’anno 1987 - Sentenza 26/10/2004 Rep. n° 27/04 Cron. n° 682 del Commissariato Regionale per il riordinamento degli usi civici in Abruzzo dichiarante che il Fondo “Venacquaro” facente parte della Montagna di Chiarino ha natura demaniale civica e che l’Ente di imputazione del territorio in oggetto è da considerare il Comune dell’Aquila, con la condanna del Comune di Fano Adriano (Te);
- Causa demaniale iscritta al n° 46 del registro generale contenzioso civile dell’anno 1981 - Sentenza 16/12/1993 Rep. n° 71 Cron. n° 1674 del Commissariato Regionale per il riordinamento degli usi civici in Abruzzo riguardante il territorio denominato “Terzetto della Genca”, con l’ordine di reintegrazione in favore del Comune dell’Aquila dei fondi utilizzati del territorio di cui sopra e con la condanna a rilasciare immediatamente i fondi medesimi.
Con spirito propositivo e collaborativo nei confronti di codesta Amministrazione Comunale, lo scrivente ritiene, per le motivazioni espresse e per la salvaguardia dei principi amministrativi di trasparenza, di economicità  e di efficacia, di segnalare il rispetto e l’applicazione delle predette Sentenze, affinché si possano utilizzare per finalità pubbliche le risorse economiche derivanti dall’esecutività delle medesime Sentenze nonché per risolvere anche questioni importanti riguardanti gli interessi dei cittadini.
Inoltre, si prega di voler attivare le cause demaniali per i territori di altri “castelli” diruti, tra i quali ad esempio: Cesura, Città di S. Massimo, Machilone, Pedicino, Pescignola, ed altri.
Infine, lo scrivente ritiene che l’eventuale mancata e reiterata non applicazione ed inottemperanza dei pronunciamenti delle Sentenze potrebbe produrre specifiche responsabilità di natura penale ed erariale.

da AbruzzoWeb

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