GLI OPPOSITORI: ''NON SI PUO' PIU' FARE LI'''
L’AQUILA - Nell’affaire della centrale a biomasse si apre uno spiraglio per i comitati oppositori.
Sarà infatti discusso venerdì prossimo, 14 gennaio, il ricorso al Tar che l’associazione onlus “Salviamo Paganica” ha avviato contro la centrale che, se le cose rimarranno così, sorgerà a Monticchio, nell’area che fa parte del nucleo industriale di Bazzano Sud.
“Nell’incontro di venerdì - ha spiegato Patrizia Righi della onlus che da mesi ormai sta conducendo una battaglia contro la realizzazione di questo impianto - è prevista una discussione con il giudice in cui il nostro avvocato e la controparte avranno dieci minuti di tempo per esporre le proprie istanze”.
Dopo l’incontro il giudice renderà nota la decisione di accogliere o meno il ricorso. “Noi siamo speranzosi che venga accolto”, ha detto la Righi, che ha spiegato: “il punto su cui abbiamo impostato il ricorso è il fatto che le condizioni urbanistiche della zona sede dell’impianto sono profondamente mutate rispetto a quando il progetto è stato elaborato. La zona infatti era prevalentemente industriale, ora invece sono sorti nella zona i nuovi insediamenti del progetto C.a.s.e., l’Università, il Tribunale, che prima non c’erano. Un altro punto riguarda la filiera di approvvigionamento, che nella zona è assolutamente insufficiente a coprire le esigenze di una centrale così grande, di 5,5 megawatt”.
La centrale a biomasse, sarà gestita dalla società Futuris Aquilana, partecipata all'86 per cento da Futuris spa e al 14 per cento da Ma&d Power Engeneering, che ha sempre ribadito la sua legittima intenzione di procedere con la realizzazione della centrale, per la quale sta investendo 30 milioni di euro.
A risultare poco chiara nel corso di questa vicenda è stata invece la posizione degli Enti locali coinvolti, Comune e Provincia: dopo aver dato ad agosto l’ok alla realizzazione della centrale, senza che la popolazione locale ne fosse minimamente informata, hanno cambiato rotta, soprattutto dopo la manifestazione di contrarietà da parte del territorio.
Marcia indietro palesata durante le riunioni con i comitati a cui hanno partecipato l’assessore all'Ambiente Alfredo Moroni e il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, culminate con la decisione presa durante il Consiglio dello scorso 8 novembre di sospendere temporaneamente l’iter burocratico del progetto, approvando un ordine del giorno presentato dal consigliere del Partito democratico Alì Salem.
13 Gennaio 2011 - da AbruzzoWeb
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