«Furto nella teca di Celestino, che tristezza»
Intervento di Giulio Pimpo fratello del monsignore che nel 1972 finanziò la nuova urna del Papa
A testimonianza di ciò oltre a quanto ricordato è da citare una lunga lettera indirizzata all’allora sindaco Tullio De Rubeis affinché si mettesse mano alla Chiesa di Santa Maria del Presepe a Paganica onde evitare che la stessa subisse i danni del tempo. Così come va rivissuto quello che per lui era stato un sogno coltivato fin dai tempi di giovane seminarista. Restituire a Tempera ed ai suoi parrocchiani la Chiesa Madre e la sua canonica. Mi sarebbe di conforto, e penso soprattutto all’impegno sacerdotale di mio fratello verso la comunità ecclesiastica(e non solo)dell’Aquila e del mio paese affinché le varie vicende storiche che per diversi anni hanno attraversato la nostra memoria non vengano né perdute ne confuse con vicende che poco hanno a che fare con il sentimento di migliaia di fedeli.
D’altro canto lo spirito che ha mosso mio fratello Monsignor Pimpo è sempre stato quello della buona lettura della giovialità,
affabilità e della disponibilità verso il prossimo. Ho voluto scrivere questa piccola nota in occasione del Santo Natale e per restituire un pizzico di verità circa l’urna di Celestino V e consegnare alla pura cronaca lo spiacevole episodio di questi giorni».
da il Centro
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