lunedì 10 settembre 2012

RINASCITA, IL FALLIMENTO DEL PIANO STRATEGICO



7 settembre 2012



Il Piano strategico per L’Aquila, resta una scatola vuota incapace di dare corpo ed un futuro diverso e di rinascita a questa città. Non avremo una città con nuove fognature, reti elettriche, gas e acqua all’avanguardia, non avremo banda larga e fibre ottiche nell’intero centro storico e nelle periferie, non avremo una città elettrificata, e neanche un futuro a dimensione umana e di studente.
Tutti i fondi disponibili per fare ciò, sono ormai dispersi in mille rivoli, nelle mani dei privati proprietari ed in un progetto della Gran Sasso Acque spa, che, essendo particolarmente esoso, dopo il vaglio dei costi da parte del Ministero delle Finanze, sembra andato nel dimenticatoio. Le informazioni a riguardo sono scarse, ma è ormai evidente che una città ed un centro storico all’avanguardia nell’innovazione, nella tecnologia e nel risparmio energetico non l’avremo. Se il Piano strategico avesse funzionato, sarebbe stato la bussola per il futuro Piano urbano della mobilità, dei parcheggi interrati, di un centro storico pedonalizzato, magari attrezzato con macchine elettriche.
Quello stesso Piano, se avesse ideato ciò, avrebbe poi dato una sostanza concreta a quei 90 milioni di euro che arriveranno con la zona franca urbana dell’Aquila, incoraggiando magari in loco, la produzione di sistemi innovativi, componenti per auto elettriche e quant’altro di vero su cui ragionare sul serio per la rinascita. Insomma il filo conduttore. Se un capoluogo all’avanguardia fosse stato il sogno, avrebbero lavorato alla nuova legge regionale urbanistica in maniera mirata, così da prevedere contesti urbani già predisposti all’innovazione, ed invece più d’una indiscrezione assicura che la legge è ormai pronta, ed è stata predisposta con cura dal vice presidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis, con la consulenza tecnica del dirigente provinciale Bonanni e non è votata all’avanguardia. Una stesura ormai pronta ed affatto partecipata che pure stride, con le rabbie del candidato Sindaco De Matteis in Consiglio comunale, quando ha reclamato una commissione speciale sulla ricostruzione, che rendesse partecipe di ogni scelta, tutti i consiglieri comunali.
Le solite cose piccole di una città di provincia come solo l’Aquila, riesce ad essere, e che la dicono lunga, sulle prospettive di ripresa che avrà questa città spettrale.
L’ultima legge urbanistica della Regione è dell’83, ed è oggi uno strumento strategico che nelle mani di vecchi volponi della pianificazione, lottizzazione e riqualificazione dei territori, potrebbe diventare una vera bomba, in grado di togliere ogni chance all’interesse generale. E non ci meraviglierebbe che ricicciasse, per l’occasione, l’esperienza del superconsulente Fontana, l’inventore dei Piani integrati, già per la Regione Abruzzo, con l’assessorato ai Lavori Pubblici proprio di De Matteis. Mentre succede questo nelle segrete stanze, la cronaca continua ad infangare gli aquilani onesti, con casi di corruzione e truffa ai danni dello Stato, per i lavori sulla ricostruzione.
Non un successo da vantare agli occhi del mondo, è venuto fuori, ed anzi, c’è da vergognarsi per il fatto che non riusciremo a fare di una città universitaria, l’avanguardia della vivibilità.
Gli ultimi incontri sul Piano strategico di Cialente, sono dello scorso marzo, l’evidente conferma del fallimento del suo sogno, perché quanto pensa di fare per L’Aquila, non è dentro uno strumento vivo, che lega urbanistica, economia, rilancio, società e risparmio energetico, ma un qualcosa che non riesce a stare dietro ai giochi, che sono ormai fatti.
Con la zona franca ci sarà solo l’arrembaggio ai fondi, avrebbero potuto esserci progetti più ambiziosi, tanto da ragionare con Roma anche su delocalizzazioni direzionali nella nostra città, a vocazione impiegatizia, avremmo puntato così alla prioritaria rinascita del centro storico. La realtà ci ricorda invece, che sta tornando la gestione ordinaria della ricostruzione, ma gli uffici regionali non sanno nemmeno cosa abbia fatto finora, la struttura commissariale.


Alessandra Cococcetta
da L'Editoriale

Nessun commento:

Posta un commento